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Rifò: un nuovo progetto made in Italy 3.0 che lega moda e sostenibilità

La moda sposa la sostenibilità ambientale a Prato, grazie ad una giovanissima realtà aziendale: Rifò.

L’azienda nasce a Prato nell’ottobre 2017, con l'obiettivo di promuovere un’economia circolare tradizionale ma al contempo innovativa. L’azienda si è già fatta notare nel settore per aver presentato con successo una linea di prodotti in lana cashmere realizzati con fibre 100% rigenerate. 

THETEAM 1

(nella foto: Niccolò Cipriani e Clarissa Cecchi, titolari del progetto Rifò)


Ora il team di Rifò ha una nuova idea in mente: una produzione di t-shirt confezionate a Prato e dintorni in cotone e poliestere 100% rigenerati, utilizzando un sistema di produzione sostenibile che permette di riciclare gli scarti tessili e le bottiglie di plastica, risparmiando sull’utilizzo di agenti chimici e sullo spreco di risorse limitate come l’acqua. 

 “Ogni anno – affermano Niccolò Cipriani, 27 anni, e Clarissa Cecchi, 22 anni, titolari del progetto – vengono comprate e prodotte tantissime t-shirt composte per la maggioranza di cotone, una fibra molto assetata: per produrre una t-shirt in cotone ci vogliono in media circa 2700 litri di acqua, un’enormità. Allo stesso tempo, ogni anno tra 5 e 13 milioni di tonnellate di bottiglie di plastica – che non vengono smaltite in maniera corretta – finiscono in mare, con il rischio di essere ingerite dagli animali e di entrare così nella catena alimentare. Dopo aver creato una linea di accessori invernali in lana rigenerata, ci siamo posti la missione di trovare una soluzione sostenibile anche per le magliette, l’indumento più indossato dalle persone, e per le bottigliette di plastica, la vera minaccia alla sostenibilità del nostro pianeta. Dopo 4 mesi di lavoro abbiamo ideato una t-shirt che sia sostenibile, responsabile e sociale. E, ovviamente, disegnata per durare”. 

 

ciclo materiali

 

Il processo pensato da Rifò richiede solo 30 litri di acqua a t-shirt e riduce il consumo di pesticidi e di prodotti chimici utilizzati durante la produzione.

 Gli scarti di produzione di cotone sono divisi per colore, mentre le bottiglie di plastica vengono raccolte per ottenere il poliestere. Questi scarti vengono lavorati contemporaneamente per creare una nuova fibra da cui si ottiene un filato che viene utilizzato per produrre una nuova maglietta 100% rigenerata.

 

Con 90 magliette realizzate da Rifò verranno risparmiati 240.300 litri di acqua e verranno riutilizzate circa 500 bottigliette di plastica. 

 

dettaglio maglietta rifo


Rifò si impegna a realizzare tutti i prodotti nel distretto tessile di Prato, dopo aver comprato il filato in Spagna: la legge attuale infatti considera gli scarti tessili come "rifiuti speciali" e ciò impedisce il loro riutilizzo all’interno del distretto pratese. Le bottiglie di plastica provengono invece da ogni parte del mondo.

 

rifo maglia blu


Oltre che una linea responsabile e di altissima qualità, Rifò è anche un progetto sociale: tramite l’iniziativa #2lovePrato, l'azienda donerà 2€ da ogni contributo alla campagna a una fra tre fondazioni operanti sul territorio pratese.

I sostenitori potranno decidere di finanziare un progetto a scelta tra quello di Legambiente Prato, che vorrebbe dotare il suo rifugio all’Acquerino Cantagallo di una cucina a gas per dare accoglienza completa ai bambini dei centri estivi e ai visitatori; di Fondazione AMI,  che lavora per creare un punto di allattamento all’interno dell’Ospedale Santo Stefano; della Fondazione Opera S. Rita, che sta organizzando un'esperienza in barca a vela per ragazzi con disagi comportamentali.   

 

collaborazioni rifo 

Fino all’11 maggio le t-shirt Rifò saranno acquistabili sulla piattaforma online Ulule, specializzata in crowdfunding: https://it.ulule.com/rifo-lab/ 

 

magliette prato rifo


Dopo questa data e dopo il raggiungimento dell’obiettivo, le magliette si troveranno anche allo store del Museo del Tessuto a Prato e sul sito web di Rifò (www.rifo-lab.com ).